Da Re-Cig la soluzione al problema dei mozziconi di sigaretta

In Progetto Manifattura la startup Re-Cig ha ideato un sistema che trasforma i filtri usati delle sigarette in acetato di cellulosa. Una storia di successo nella “Settimana europea per la riduzione dei rifiuti”.
 

In Italia ogni anno vengono gettate 13 mila tonnellate di mozziconi di sigaretta generando non pochi problemi e costi sociali. Molte finiscono sul marciapiede, oppure abbandonate nei posaceneri pubblici tradizionali. Lì, basta un colpo di vento affinché la cenere si disperda, inquinando doppiamente l’aria e i terreni. In Progetto Manifattura è incubata da qualche anno Re-Cig, una startup innovativa che ha brevettato un sistema per risolvere questo problema, trasformando quello che è di solito un rifiuto in una risorsa, in un perfetto esempio di economia circolare

Nel suo primo anno di attività, Re-Cig ha dato una seconda vita a 2 milioni di mozziconi di sigaretta ricavando dal riciclo dei filtri un materiale utilizzabile per produrre altri oggetti.

Dall’idea di business alla nascita della startup. La storia di Re-Cig

Re-Cig è nata nel 2019 proprio dal “vizio” del fumo dei due fondatori, Marco Fimognari e Nicola Bonetti. Dall’idea sono seguiti velocemente la partecipazione alla business competition per startup “120 secondi” di Trentino Sviluppo, la ricerca di uno spazio di progettazione in co-working, l’avvio del dialogo con l’Università di Trento per studiare la fattibilità dell’idea e infine il deposito, nel 2019, del brevetto relativo all’intero processo di riciclo.

Il sistema di Re-Cig è brevettato e collaudato

Oggi Re-Cig è una startup unica nel suo genere in Italia e gestisce il servizio di stoccaggio, raccolta e riciclo delle sigarette attraverso oltre 500 Smokers Point.  Questi maxi posacenere possono contenere oltre 100 mila mozziconi e sono installati in centri commerciali, imprese e comuni, da Trento a Ragusa.

Con cadenza regolare vengono ritirati e depositati nel capannone a Cirè di Pergine Valsugana. Qui, inizia il ciclo di lavorazione vero e proprio. I mozziconi vengono lavati, setacciati, si separano i residui di tabacco e le cartine dai filtri e questi ultimi – che rischierebbero di diventare microplastiche inquinanti non essendo biodegradabili – vengono ritrasformati in acetato di cellulosa, un materiale plastico adatto a diverse lavorazioni a caldo. Dopo aver superato gli opportuni controlli di conformità nel rispetto delle autorizzazioni ottenute, questo polimero può essere reimmesso sul mercato.

Prodotti di piccole dimensioni ad alto valore aggiunto

Da 2 milioni di mozziconi di sigaretta, pari alla raccolta di questo primo anno di attività, si ricavano solo 600 kg di plastica. Gli impieghi sono quindi ideali per prodotti di piccole dimensioni: dall’occhialeria alla realizzazione dei manici per gli ombrelli, passando per le cover dei cellulari, le penne e il filo per la stampa 3D. 

L’impresa si appresta a chiudere il 2021 con un volume d’affari di 200 mila euro e stanno arrivando interessamenti anche dall’estero, in particolare Polonia, Spagna e Germania. 

La startup punta dunque a breve all’assunzione di un nuovo dipendente per completare lo staff che, oltre ai due soci fondatori, è composto da un dipendente e da tre collaboratori commerciali.

Contatti di Re-Cig

Ad oggi Re-Cig riesce a recuperare solo lo 0,005% dei mozziconi gettati quindi il lavoro da fare è ancora tanto. Il primo obiettivo di Re-Cig quindi è quello di riuscire a coinvolgere nel progetto di riciclo quante più amministrazioni locali possibili.

Per contattare Re-Cig, candidarsi a lavorare con loro o richiedere gli Smokers Point CLICCA QUI