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Presentato il rapporto GreenItaly 2017: innovazione, qualità e sostenibilità i propulsori dell’economia italiana
Innovative, attente alla qualità e agili sui mercati esteri: così le imprese green italiane sono sfuggite alla crisi, trasformandosi nelle punte di diamante della ripresa economica del Bel Paese. A stabilirlo, l’ottava edizione del rapporto GreenItaly di Fondazione Symbola e UnionCamere, secondo cui, dal 2008 ad oggi, un’azienda italiana su quattro ha scommesso sulla green economy, investendo nella produzione di beni e servizi sostenibili, ma anche efficientandosi per ridurre gli sprechi di energia e le emissioni di anidride carbonica. Attente alla bellezza e al legame con il territorio, le imprese green sarebbero anche più propense da assumere, esportare ed investire nella ricerca rispetto alle altre: entro fine anno, saliranno infatti a 3 milioni i posti di lavoro creati in tale settore, con un incremento di 318.010 unità nel solo 2017. I green job, che spesso richiedono competenze tecniche di difficile reperimento, sono caratterizzati da maggiore stabilità contrattuale rispetto agli altri ambiti lavorativi (46% di assunzioni a tempo indeterminato, contro il 30% negli altri settori). Dati positivi anche sul versante R&S: il 27% delle imprese manifatturiere sostenibili ha infatti investito in tale settore nel triennio 2014-2016, contro il 18% delle aziende non green. Tali dati si legano a doppio filo con il Piano Nazionale Impresa 4.0: sempre più spesso infatti le tecnologie abilitanti traversali legate all’automazione e digitalizzazione dei processi produttivi possono essere utilizzate e implementate per efficientare i processi e ridurre l’impatto ambientale di diversi tipi di imprese.
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In basso, la panoramica scattata dal rapporto GreenItaly sul Trentino Alto-Adige