A proposito di energia e calore

Proposta progettuale del Master Plan

Proposta progettuale del Master Plan

Tra i commenti ricevuti dopo la presentazione pubblica di sabato 24 aprile, dei quali ringraziamo sinceramente perché hanno colto lo spirito aperto del progetto, un paio riguardavano le questioni energetiche. Abbiamo chiesto ad Arup di precisare meglio i punti toccati dalle osservazioni. Ecco le risposte:
  • Per quanto riguarda l'impianto a biomassa.
Nella versione definitiva del Masterplan è previsto il calcolo complessivo delle emissioni di CO2, nel quale saranno inclusi i trasporti su cui Manifattura potrà esercitare un controllo, tra cui i rifornimenti di biomassa.  Siamo consapevoli che la Provincia produce energia elettrica da fonti principalmente rinnovabili, ma questa produzione non risolve necessariamente il problema della produzione di energia termica.  Volevamo quindi controbilanciare quota parte dell'impatto che avrà la nuova Manifattura anche da questo punto di vista, e dalle opzioni studiate, vista l'autonomia della Provincia per quanto riguarda la risorsa legnosa, la biomassa ci è sembrata la soluzione più idonea.  La soluzione a cippato è quella che riteniamo più efficiente dal punto di vista dello stoccaggio (e quindi delle frequenze di rifornimento), anche se una verifica è ancora in corso (come, del resto, sulla questione dei costi economici).
  • Per quanto riguarda l'energia dal sottosuolo
Fin dall'inizio abbiamo preso in considerazione l'eventuale utilizzo della licenza esistente per l'estrazione d'acqua di pozzo, con la possibilità di richiedere ulteriore capacita', allo scopo di raffrescare e riscaldare gli ambienti della Manifattura, sia in modo diretto che indiretto (attraverso pompe di calore).  Questa soluzione avrebbe avuto tra l’altro il vantaggio di richiamare l'utilizzo storico del pozzo per il raffrescamento industriale che era utilizzato nella ex Manifattura Tabacchi, e quindi sarebbe stato un elemento importante nella filosofia di progetto.  Purtroppo al momento attuale questa proposta non pare fattibile per via di alcune criticità nell’uso di acqua di falda nell’area a sud della Manifattura (zona industriale). Stiamo quindi considerando, come alternativa, la realizzazione di sonde geotermiche a circuito chiuso, con una capacità ridotta e costi di realizzazione maggiori rispetto al progetto iniziale.  L'utilizzo del sottosuolo per lo scambio termico fa comunque parte del mix studiato per il soddisfacimento della domanda di energia termica-frigorifera e la versione definitiva del Masterplan conterrà uno studio più approfondito in termini di fattibilita' tecnica-economica.
La risposta su calore e da Woluspa Fink (non verificato)