Trento, capitale italiana della mobilità elettrica

“Con le nuove opportunità offerte dalla tecnologia sta cambiando la cultura della mobilità e di conseguenza il mercato. Il Trentino vuole essere all’avanguardia nel campo della mobilità elettrica, per essere sempre più sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Non a caso lo scorso anno abbiamo adottato un piano che prevede incentivi e infrastrutture sul territorio per diffonderla sia tra gli utenti privati che tra le aziende”: l'assessore provinciale alle infrastrutture e all’ambiente Mauro Gilmozzi commenta così l'articolo del quotidiano online "key4biz" che, trattando di auto elettriche ed ibride, cita anche Trento come città dove è più facile ricaricare le batterie delle eCars. Secondo "key4biz" inoltre, Trento, con 14,2 auto elettriche ogni 1000 abitanti, è al primo posto, nel rapporto tra autovetture elettriche e ibride ogni 1000 abitanti, tra i capoluoghi di Provincia/Città metropolitana, seguita da Bolzano con 9 e Aosta con 4,3.

Dal settembre del 2017 sono oltre 20 i milioni di euro stanziati dalla Provincia autonoma di Trento in 5 anni per promuovere azioni rivolte ai privati, alle aziende e agli enti locali. Si tratta di agevolazioni per l'acquisto di autoveicoli elettrici ed ibridi plug-in per i cittadini (l’incentivo varia da 4.000 euro a 6.000 euro, a seconda che si tratti di autoveicoli ibridi plug-in con almeno 5 kWh di batteria o autoveicoli elettrici), incentivi per l'installazione di colonnine per la ricarica per privati e aziende (il contributo è del 60% della spesa, con un massimo di 1.500 euro per l’acquisto di colonnine di ricarica per veicoli elettrici o ibridi plug in, nel limite di 5 stazioni per ciascun richiedente, e di 500 euro per l'acquisto di stazioni di ricarica per e-bike, dotate di multipresa tipo SCHUKO, nel limite di 1 stazione per ciascuna azienda richiedente), e contributi per le aziende su progetti che incentivano i percorsi casa-lavoro con e-bike (viene finanziato l’acquisto di almeno una e-bike da assegnare in uso ai propri dipendenti a condizione che i medesimi le utilizzino negli spostamenti casa-lavoro e compartecipino alla spesa).